lunedì 28 gennaio 2013

Immortalata dai pittori, celebrata dai poeti, descritta dagli scrittori in innumerevoli pagine della letteratura non solo francese, Parigi è storia, tradizione, arte, folklore, persino rinomata gastronomia.
Parigi, oggi, è una città cosmopolita ma le sue origini sono antichissime; sulle rive del fiume tanto caro ai Parigini sorgeva già un villaggio quando Giulio Cesare, come racconta nel De Bello Gallico, durante la sua trionfale campagna di conquista, arrivò in Gallia. In latino a quel tempo veniva chiamata Lutezia e "Lutetia" significa "fango", ma anche "lupo.

Quando i Romani, conquistata la Gallia, in cambio della libertà perduta le diedero pace e benessere, la “Lutezia Gallorum” crebbe in abitanti e si estese fin sulla terraferma; sulla riva sinistra della Senna fiorirono templi e fori, la navigazione fluviale s’incrementò e all’antico nome di Lutezia si sostituì quello di oppidum Parisiorum.

L'area metropolitana di Parigi è oggi la più popolata d'Europa, con circa 12 milioni di abitanti. La città, costruita su un'ansa della Senna, oltre che fondamentale snodo di trasporti e traffici del continente europeo, è una delle più importanti ed influenti metropoli mondiali, nonché centro culturale, politico ed economico molto forte sia a livello nazionale che internazionale.

Parigi si lascia scoprire e percorrere in mille itinerari diversi, non solo artistici e culturali; addentrandosi fra i suoi storici quartieri si possono scoprire i caratteristici locali come le brasserie, gli ampi caffè dove si consumano crauti all’alsaziana, tipiche salsicce e carni di maiale, frutti di mare innaffiati da birra gelata o vini dell’Alsazia; o come i bistro, piccoli e dall’atmosfera intima, in cui si servono piatti rigorosamente locali, come i porri in vinaigrette, le poulet rôti e le andouilette.

Nel cuore della città placida scorre la Senna, tra tutti i fiumi del mondo il più aristocratico e il più plebeo, solitario corso d’acqua che raccoglie le confessioni più intime di chi ad essa le affida e, nel contempo, presenza concreta nella vita parigina.
La Senna, con la rive gauche, l’anima intellettuale di Parigi, e la rive droite, motore economico e finanziario della città, le due sponde opposte al centro Ile de la Cité, che, da sempre, rappresentano il costante punto di riferimento per orientarsi, attraversa tutta la città prima di sfociare nella Manica.

Indugia tra i viali, si insinua sotto i ponti, contempla i giardini del Trocadero, il parco delle Tuileries (il primo ad essere realizzato sulle sue sponde, voluto nel 1564 da Caterina de’ Medici, che importò anche la moda fiorentina delle passeggiate in carrozza), lambisce l’imponente complesso del Louvre e sfiora l’isoletta in cui sorge la cattedrale di Nôtre –Dame:è nell’isolotto della Cité, oggi collegato alla terraferma da numerosi ponti, che un tempo vivevano i Parisii.
Lungo la Senna caratteristici sono i quais, percorsi pedonali del lungofiume, che l’Unesco ha dichiarato patrimonio mondiale e che, costeggiando molti tra i più significativi monumenti cittadini, rendono Parigi una delle poche capitali al mondo visitabili per via fluviale.

Un bel modo per visitare Parigi, soprattutto in un tiepido week-end primaverile, è seguire la Senna, presenza viva della città, che da secoli accompagna il ritmo della sua storia , partecipandone ai mille eventi: le invasioni barbariche, l’insediamento dei Romani, le guerre sanguinose, lo sfarzo dei re, le miserie del popolo, i tragici amori segreti, gli aneliti alla libertà. E’ una presenza talmente viva che Prévert la paragonò ad un essere umano:…la Senna è come una persona…vi guarda come uno specchio/e piange se piangete/e sorride per consolarvi.
I Parigini dicono che abbia una voce, schiva come una timida adolescente, languida come una donna innamorata, e, contemplandone le acque tranquille e silenziose che s’insinuano nelle viscere della città, tingendosi di mille tonalità diverse, al mattino d’intenso colore dello smeraldo, al tramonto di riflessi d’oro, di notte esplodendo in un tripudio di luci, pare davvero di sentir salire l’eco della sua voce.